SAFETY CHECK
AMBIENTE
REPARTO TINTORIA
AMBIENTE DI LAVORO DEL REPARTO TINTORIA
FATTORE DI RISCHIO |
RISCHIO |
SOLUZIONI |
VERIFICA |
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO |
|
|
|
|
|
LAVORAZIONI SVOLTE MEDIANTE L’USO DI PRODOTTI CHIMICI |
INTERAZIONE CON I PRODOTTI UTILIZZATI |
· Valutazione del rischio chimico al quale sono soggetti gli operatori interessati, ai sensi del D.Lgs. 25/2002 · Valutazione del rischio relativo alla presenza di agenti cancerogeni e mutageni al quale sono soggetti gli operatori interessati, ai sensi del titolo VII del D.Lgs. 626/94 · Attivazione del programma di sorveglianza sanitaria preventiva e periodica sulla base delle risultanze delle valutazioni di cui sopra · Sistema di dosatura e distribuzione automatizzato dei prodotti chimici, con invio direttamente alle vasche · Prodotti chimici stoccati in locali appositi, separati dal resto del reparto · Prodotti chimici solidi stoccati entro contenitori chiusi ermeticamente e riportanti il nome del prodotto in esso contenuto e l’etichettatura di pericolosità dello stesso · Locali dotati di pavimentazioni e piani di appoggio e di lavoro facilmente lavabili · Locale dotato di finestrature apribili pari ad almeno il 10% della superficie dello stesso, atte a garantire un ricambio di aria idoneo. · Predisposizione di eventuali sistemi di ricambi d’aria meccanizzati atti ad impedire la formazione di sacche di vapori di prodotti · Barilotti e serbatoi di scioglitura e miscelazione prodotti dotati di coperchi atti a limitare la diffusione in ambiente di vapori di prodotti chimici · Predisposizione di piano di emergenza relativo al rischio chimico, con individuazione di incaricati al primo intervento, adeguatamente formati ed informati · Predisposizione, all’interno del reparto, di docce e docce lavaocchi di emergenza per un primo intervento in caso di necessità · Presenza all’interno del reparto, a disposizione dei lavoratori, delle schede di sicurezza aggiornate dei prodotti utilizzati · Prodotti chimici incompatibili stoccati lontani l’uno dall’altro, in contenitori chiusi ermeticamente e riportanti il nome del prodotto in esso contenuto e l’etichettatura di pericolosità dello stesso
|
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
|
|
Agenti Cancerogeni fisici (RIVESTIMENTI in amianto floccato) |
Possibilità di diffusione in ambiente delle fibre di amianto |
· Valutazione del rischio relativo alla presenza di agenti cancerogeni ai sensi del DM 6/9/1994 · Attivazione del programma di sorveglianza sanitaria preventiva e periodica sulla base delle risultanze delle valutazioni di cui sopra. · Monitoraggio delle condizioni di usura delle controsoffittature , anche attraverso campionamenti ambientali atti a rilevare la presenza di eventuali fibre di amianto nell’ambiente di lavoro. · Incapsulamento delle coperture in amianto floccato (procedimento attuabile esclusivamente da ditte specializzate) · Opera di fissaggio delle coperture in floccato mediante apposite vernici collanti (procedimento attuabile esclusivamente da ditte specializzate) · Rimozione e bonifica delle coperture in amianto (procedimento attuabile esclusivamente da ditte specializzate) |
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO |
|
Elementi e fluidi caldi (temperature anche superiori ai 100 °C) |
Ustioni e scottature |
· Pareti calde adeguatamente coibentate in modo da impedire il surriscaldamento delle stesse · Tubazioni di adduzione dei fluidi caldi coibentate in modo da limitare i rischi di ustione in caso di contatto con le stesse · Affissione, ove non è possibile eliminare completamente il rischio, di cartelli richiamanti lo stesso · Vasche di tintura e altri macchinari in cui sono o potrebbero essere contenuti fluidi caldi dotati di sportelli a tenuta stagna la cui apertura può avvenire esclusivamente mediante l’intervento volontario da parte degli operatori · Sportelli di cui sopra collegati al funzionamento della macchina in modo da non poter essere aperti nel caso la temperatura del liquido all’interno superi una temperatura prefissata |
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO |
|
microclima caldo/umido |
Discomfort termico, stress psico – fisico, patologie respiratorie |
· Locale dotato di finestrature apribili pari ad almeno il 10% della superficie dello stesso, atte a garantire un ricambio di aria idoneo. · Predisposizione di eventuali sistemi di ricambi d’aria meccanizzati atti ad impedire la formazione di sacche di vapori di prodotti |
Sì ð NO
Sì ð NO |
|
Rumore presente in reparto (NORMALMEnte superiore agli 80 dB(A) e a volte superIORE A 85 dB(A)) |
Ipoacusia, disturbi legati all’esposizione prolungata al rumore |
· Valutazione fonometrica ai sensi del D.Lgs. 277/91, con periodismo previsto dalle normative espresse in materia. · In seguito alla valutazione di cui sopra, attivazione dell’apposito programma di sorveglianza sanitaria preventivo e periodico, con periodismo in base alla fascia di rischio alla quale l’operatore interessato alla mansione in esame è soggetto (biennale o a richiesta, a seconda del livello di rumorosità cui è sottoposto l’addetto (biennale per fascia di esposizione compresa tra gli 85 ed i 90 dB(A), a richiesta per esposizioni al rumore tra gli 8° e gli 85 dB(A)). · Delimitazione fisica dell’area caratterizzata da maggior rumorosità, mediante pareti fonoassorbenti · Dotazione al personale di dispositivi otoprotettori · Idonea informazione e formazione degli operatori sottoposti al rischio |
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO |
|
TRANSITO DI MEZZI MOTORIZZATI (ES. CARRELLI ELEVATORI) |
INVESTIMENTI E SCHIACCIAMENTI |
· Delimitazione per mezzo di segnaletica orizzontale delle principali aree di transito dei mezzi · Presenza di idonea cartellonistica di segnalazione della presenza dei mezzi · Dotazione ai carrelli elevatori e agli altri mezzi semoventi di rotosegnalatori luminosi e di segnalatore acustico di retromarcia · Personale addetto alla guida dei mezzi idoneamente istruito |
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO
Sì ð NO |
|
STAZIONE ERETTA PER TUTTA LA DURATA DEL TURNO DI LAVORO |
AFFATICAMENTI E DISTURBI A CARICO DELL’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO |
· Organizzazione del turno di lavoro in modo da permettere idonee pause agli addetti interessati |
Sì ð NO |
D.Lgs. 626/94 |